I compressori verticali sono degli strumenti che solitamente vengono utilizzati in gran parte da persone che tendono a farne un uso per lo più professionale piumato che casalingo. Per questa ragione questa precisa tipologia di compressori viene prodotta da molte case produttrici italiane e non che mirano a proporre un prodotto dalla grande capienza per quel che riguarda i serbatoi miscelati alla potenza di erogazione, controbilanciando dal punto di vista della trasportabilità dello strumento.
Per strutturare le differenze di compressori verticali presenti sul mercato, ci dobbiamo focalizzare sulle modalità di accumulo. A tal proposito i compressori verticali si distinguono in modelli a vite oppure in modelli a pistone, questi ultimi a loro volta si suddividono in monostadio e multistadio.
- I compressori verticali a pistone monostadio devono il loro funzionamento alla compressione dell’aria che proviene per l’appunto da un solo pistone. Il loro limite è rappresentato proprio dall’impossibilità di poter essere ricaricato durante l’uso;
- I compressori verticali a pistone multistadio invece non hanno bisogno di questa battuta d’arresto durante la fase di lavoro per permettere il processo di ricarica; i compressori a vite invece permettono una buona velocità di incameramento dell’aria.
Nel complesso si tratta di un tipo di strumento che non ha affatto niente da invidiare ad un tradizionale compressore e alle sue funzioni più classiche: l’unica vera differenza sostanzialmente riguarda il posizionamento dello strumento, ossia in verticale, fattore che comunque lo diversifica rispetto ad altre categorie di compressori e che consente a chi lo utilizza di avere la capacità per poter ottimizzare il proprio lavoro risparmiando a sua volta molto spazio e fatica, ma ora andiamo a vedere nello specifico le differenze che ci sono tra un compressore verticale e uno tradizionale.
Tutte le differenze che ci sono tra un compressore e verticale e uno tradizionale
La differenza con i classici compressori è che quelli verticali dispongono di una maniglia che viene a sua volta posta al di sopra dell’inizio della bombola dal quale poterlo tirare su (il compressore) o in alternativa cercare di trainarlo grazie alla presenza delle ruote poste proprio sotto la bombola. Quest’ultima infatti viene posizionata non in orizzontale ma bensì in verticale, così facendo l’apparecchio sembrerà per forza di cose molto più alto oltre che più comodo per lo sta utilizzando.
Tuttavia nel mercato se ne possono di varie tipologie e ognuna delle quali dispone di caratteristiche che possono adattarsi alle varie esigenze.
Come scegliere il compressore verticale più adatto a noi
Un compressore verticale che abbia una buona qualità può essere utilizzato sia per quel che riguarda l’ambito professionale, ma anche nel “settore”dell’hobbistica.
Nonostante questo trattandosi comunque in genere di uno strumento che viene quasi sempre usato per un livello per lo più specialistico piuttosto che nella propria abitazione, è bene che quando lo si acquista non si pensi troppo a risparmiare concentrandosi soprattutto sulla capienza e la potenza dello strumento, accertandosi che corrispondano e si adattino all’utilizzo che abbiamo intenzione di farne.
Altre caratteristiche fondamentali sono la pressione e la portata del compressore, si tratta di elementi tra di loro correlati, dato che all’aumentare della pressione aumenta anche la portata totale dell’aria erogata.