I compressori che sono strumenti industriali che vengono talvolta impiegati anche nel settore dell’hobbistica e del bricolage, sono dispositivi molto complessi che hanno la funzione di erogare aria compressa secondo diverse modalità. L’erogazione di aria avviene in diverso modo a seconda del modello e delle proprie esigenze. In ogni caso, trattandosi di uno strumento molto complesso è normale avere qualche perplessità nella scelta e nell’utilizzo migliore. Per questo abbiamo redatto questa semplice e pratica guida, raccogliendo tutte le domande più frequenti che possono sorgere e offrendovi le relative risposte.
Buona lettura!
Il compressore è uno strumento che trova il suo impiego nel settore tecnico e industriale ma anche in quello dell’hobbistica e nei lavori domestici fai da te. La sua funzione è quella di comprimere per l’appunto un gas oppure un vapore e quindi l’aria grazie all’utilizzo dell’energia meccanica. E’ possibile utilizzare il compressore sia per lavori di piccola entità che per lavori più importanti: possiamo gonfiare un pallone sgonfio, una ruota di una macchina oppure utilizzarli allo scopo di collegarli ad altri macchinari come aerografi o potatori per fare giardinaggio ed altri lavori.
I compressori naturalmente non sono tutti uguali: esistono compressori dinamici e compressori a pistone per esempio. In genere si distinguono per usi e funzioni ma soprattutto per tipologia di lavoro. I compressori professionisti sono molto differenti da quelli hobbisti in quanto questi ultimi svolgono lavori meno complessi ed hanno una struttura abbastanza semplice.
Ci sono delle caratteristiche da considerare essenziali prima di fare un acquisto come quello del compressore. Prima di tutto c’è da considerare la capienza del serbatoio che risulta fondamentale per non dover rimpiazzare l’aria continuamente. La capienza dipende dal modello ma quando state per acquistare assicuratevi che questo serbatoio sia almeno rispondente alla capienza che si è necessaria per ultimare un lavoro intero. Un serbatoio può avere una capienza di 25 litri, come di 150 litri ma nessuna delle due è da considerarsi migliore in quanto tutto dipende dal lavoro. Sicuramente se il compressore verrà usato con una certa frequenza, 150 litri di capienza risulteranno più comodi.
Non possiamo permetterci in alcune tipologie di lavoro di fermarci ed aspettare che il motore si raffreddi oppure che l’aria venga rimodulata e compressa nuovamente affinché sia pronta per l’erogazione. per questo per i lavori di grande entità, questo modello di compressore, ossia quello dal serbatoio molto capiente è il migliore che possiamo scegliere.
Oltre al serbatoio capiente, il compressore migliore è anche trasportabile e con un peso irrisorio. Un buon compressore permette lo spostamento e minimizza la fatica che deriva dal trasporto di questo in macchina o a piedi. Non fatevi comunque ingannare dalla capienza in litri che comunque non corrisponde mai ad un peso eccessivo. Il peso è quindi da valutare separatamente così come le dimensioni che non dovranno essere valutate in base alla capacità del serbatoio. La struttura del serbatoio è qualcosa di diverso e di divincolato rispetto al serbatoio. Alcuni modelli hanno anche delle pratiche maniglie e delle ruote in maniera tale da poter rendere il trasporto abbastanza semplice ed agevole per chiunque.
I compressori possono essere alimentati con corrente elettrica ma anche a batteria e quindi risultare più semplici da gestire soprattutto fuori casa. I tempi di ricarica riguardano naturalmente soltanto i compressori che vengono alimentati a batteria e ovviamente il fattore tempo è fondamentale nel lavoro in quanto spesso occorrono tempistiche super rapide. Se per esempio dobbiamo svolgere un lavoro importante e dobbiamo ultimarlo entro breve tempo, è importante valutare le tempistiche per non trovarsi fuori. Alcune batterie impiegano una notte per ricaricarsi altre invece necessitano di poche ore. Prima di scegliere il compressore adatto a voi quindi guardate bene questo fattore sulla confezione e se acquistate online, date un’occhiata alle caratteristiche tecniche.
Come abbiamo potuto già capire, il compressore è un macchinario che consente di agganciare ad esso altri macchinari per svolgere diversi lavori meccanici. La compressione in base al modello è differente così come differente diventa se agganciamo un dispositivo come l’aerografo oppure altro. Ci sono i compressori a pistoni, a vite, i turbocompressori ecc. Con l’aerografo il compressore agisce per poter spingere con l’aria compressa la vernice contenuta nella pistola su una superficie. La pressione nel lavoro eseguito con l’aerografo è importantissima ed è in genere compresa fra gli 1,5 e i 2.5 bar.
Nel compressore adatto all’aerografia, la pressione è totalmente diversa e fuori dal comune, almeno se la confrontiamo con la pressione dei tradizionali compressori è così. Se abbiamo intenzione di acquistare un compressore che ha il livello di pressione regolabile allora possiamo anche affidarci ad un modello convenzionale. In genere questi vengono scartati a priori per quanto riguarda l’areografo poiché sono molto ingombranti e pesanti anche da maneggiare. Per tali ragioni, è consigliabile affidarsi ad un compressore che sia specificatamente realizzato per l’aerografo.
Alcuni compressori funzionano ad olio, altri senza olio. I pistoni all’interno del compressore però funzionano senza olio e vengono lubrificati esclusivamente grazie ad una pellicola. Lo scopo è sempre quello di evitare l’usura dei pistoni e del compressore in generale e di ridurre ai minimi termini i possibili danni. Nei compressori migliori ci sono delle parti in plastica e dei cilindri che funzionano come superfici di scorrimento che riducono l’impatto quando il compressore è in funzione limitando al massimo l’usura. Se il nostro compressore è senza olio avremo sempre una prestazione lavorativa ad altissimi livelli ed un livello di usura minimo.
L’assenza dell’olio è un bene in quanto non ci porta al rischio di macchiare e contaminare la vernice dell’aerografo. Il compressore senza olio è più facile da igienizzare e più sostenibile a livello ecologico ed ambientale. La sua durata di lavoro può giungere anche a 20.000 ore ed inoltre è anche molto meno costoso.
Se c’è una piccola nota dolente che non possiamo sottovalutare ma che allo stesso tempo non deve nemmeno fermarci, è quella che riguarda il riscaldamento del modello lubrificato. Si tratta di una piccola nota che però arreca più preoccupazione a chi lavora a livelli industriali ; di fatti per arrivare a riscaldarsi il compressore deve avere una potenza fuori dal comune. Se dovesse capitare che il motore di un compressore si riscalda al punto tale da diventare pericoloso, in genere si attiva lo spegnimento automatico.
Nel compressore a diaframma l’aria che viene impiegata è catturata da un motorino attraverso una valvola d’ingresso e spinta nel motore che è a forma di diaframma e che si muove in verticale. Oltre alla valvola troviamo poi anche la valvola d’uscita . In genere sono dotati anche di ventilatore poiché non avendo il serbatoio d’acqua è molto probabile che il motore si surriscaldi facilmente. Perché sceglierlo dunque? Perché di sicuro è molto economico, perché lavora senza l’utilizzo di olio e perché è molto maneggevole e comodo da utilizzare in qualsivoglia situazione visto che è anche leggero in quanto mancante di serbatoio d’acqua.
Oltre ai vantaggi che come abbiamo visto sono anche piuttosto notevoli, c’è anche da valutare alcuni svantaggi di questo modello di compressore. Per prima cosa, se non c’è un serbatoio dell’acqua possiamo immaginare che l’estrazione dell’aria potrebbe risultare disomogenea. Inoltre rispetto ad altri compressori è un macchinario più rumoroso che ha anche una vita abbastanza breve. Probabilmente quest’ultima caratteristica non ci sembra poi così importante considerando l’economicità del prodotto. E’ comunque bene ricordare che rispetto agli altri compressori, il motore di questo compressore si surriscalda prima.
Ogni compressore ad eccezione di alcuni modelli ha un serbatoio d’acqua che garantisce una fuoriuscita di aria omogenea. Il separatore d’acqua permette di evitare quel processo che porta all’acqua di condensarsi e di conseguenza di arrivare alla punta della pistola arrivando a mescolarsi con la vernice dell’aerografo per esempio e danneggiare irrimediabilmente un lavoro. Quando state per acquistare un compressore che vi servirà anche nel lavoro da fare con la vernice o comunque con attrezzi delicati, assicuratevi ci sia un serbatoio d’acqua ma anche un separatore d’acqua.
Per lavorare con l’aerografo è opportuno assicurarsi di avere a che fare con un compressore che lavora ad alta pressione. E’ importante che questa abbia un valore compreso fra i 2 e i 2,2 bar perché solo questa garantisce la giusta precisione. Altri compressori in genere hanno una pressione minore ma altri ne hanno anche una regolabile. E’ vero anche che alcuni aerografi vengono venduti in set e con un compressore già incluso, tuttavia, quel genere di compressore andrà bene soltanto per utilizzare l’aerografo mentre per altri generi di lavoro vi occorrerà un altro tipo di compressore. La scelta dipenderà da voi e dalle vostre necessità.
Il compressore portatile è utile quando siamo sicuri che il genere di lavoro che dobbiamo fare non si svolge sempre a casa propria ma al contrario è un vero e proprio lavoro hobbistico che ci portiamo in giro. Un compressore portatile è anche detto compressore per auto in quanto lo si mette in macchina e lo si utilizza all’occorrenza. Naturalmente un compressore portatile è sicuramente meno potente di un compressore che viene impiegato in ambito lavorativo ma comunque è bene valutare la finalità dello strumento ed in base a questa scegliere il giusto compromesso. Se siamo soliti spostarci nei dintorni di casa per fare dei lavori di medio livello di difficoltà e se amiamo il fai da te, sicuramente il compressore portatile risulterà un ottimo strumento di lavoro. Basterà sceglierlo del peso che ci sembra più idoneo alle nostre esigenze.
I compressori possono essere alimentati in due modi differenti a seconda del modello che scegliamo: a batteria oppure a corrente elettrica. La differenza è anche abbastanza notevole in quanto i compressori a corrente elettrica sono certamente più potenti rispetto agli altri. Tuttavia i modelli a batteria non portano con sé il vincolo della presa. La scelta del migliore tipo va effettuata in base agli utilizzi e all’ambiente che pensiamo saranno più frequenti con questo dispositivo.
Se il tipo di lavorazione che sappiamo saremo destinati a compiere è un lavoro che subisce delle fluttuazioni di tempo, è bene considerare i compressori con azionamento a velocità variabile . Questo genere di compressori permette di regolare l’aria e la pressione della stessa in base al genere di lavoro e lo fa grazie ad una tecnologia che non è presente in tutti i modelli. Tuttavia, rispetto ad altri tipi di compressore, questo modello riesce anche a far ottenere un risparmio notevole di energia a fine anno influendo sulla durabilità del motore.
Il risparmio è un fattore che dipende tuttavia anche dalle dimensioni del compressore La tecnologia in questione adotta un sistema che permette di regolare il flusso d’aria in base alla domanda e alla richiesta ma naturalmente hanno un costo maggiore di investimento rispetto agli altri compressori. L’energia non viene sprecata e il risparmio in denaro è ottenibile nel tempo. Si tratta di modelli di cui beneficiano sempre più clienti e in particolare coloro che utilizzano di frequente e magari giornalmente il compressore che magari effettuano diverse tipologie di lavoro ogni giorno.
E’ opportuno fare una importante differenziazione fra le attività che richiedono una fornitura di aria costante e quelle che invece necessitano di un utilizzo più sporadico. Nelle attività professionali e giornaliere bisogna prendere in esame l’opzione compressore a vite rotativo che sono l’opposto esatto del compressore a pistone. Tutte le attività che richiedono un ciclo di lavoro continuo sono più duraturi e potenti e sono fra l’altro disponibili in diverse varianti di budget a seconda delle disponibilità economiche. Se al compressore a vite rotativo serve fra l’altro un essiccatore per l’erogazione di aria pulita e secca, alcuni modelli danno la possibilità di integrare questo dispositivo all’interno del gruppo.
Esiste una possibilità ideale per tutti coloro che necessitano di installare dei compressori e magari hanno necessità di ottimizzare gli spazi. I compressori a vite che sono quelli più performanti e precisi possono anche essere istallati sui serbatoi e con essi anche l’essiccatore di aria pulita. Questo metodo di configurazione consente di ridurre gli sprechi di spazio e di far entrare nelle strutture di impiego, più compressori. Esistono per altro diverse tipologie di compressore a vite: quelli per una frequenza variabile di velocità (Variable Speed Drive) , quelli con intervalli minimi di Kw oppure Cv. I compressori più costosi sono sicuramente quelli che hanno un’unità variabile di frequenza ma come abbiamo già spiegato precedentemente, sono anche quelle che permettono un risparmio notevole sul lungo termine.
Oltre ai compressori ad aria a vite rotativi, ci sono i compressori a pistone che risultano i modelli più semplici ed economici in assoluto. Il prezzo irrisorio non è da attribuire alla qualità dei materiali quanto alla funzionalità del compressore che questa volta non riguarda il settore industriale. Officine di piccole dimensioni, casa e hobbistica possono servirsi di compressori a pistone; così come quelli che vediamo dai gommisti oppure al negozio di biciclette. L’investimento è minimo perché la funzione richiesta in fatto di erogazione di aria è minima. La manutenzione anche non ha grosse particolarità e possono durare anche moltissimi anni. Naturalmente non sono compressori idonei a qualsiasi genere di lavoro , soprattutto se si tratta di lavori professionali e che richiedono tempi lunghi.
Il compressore a pistone è studiato per un utilizzo ad intermittenza e quindi non è adatto a lunghe sessioni di lavoro professionale. In termini pratici un compressore a pistone lavora al massimo per mezz’ora- 40 minuti al massimo e poi deve ricaricarsi per un’ora. E’ molto importante che vi sia un tempo di raffreddamento del motore rispettato fino alla fine per evitare che il motore possa surriscaldarsi e anche guastarsi irrimediabilmente. Un altro difetto è che questi compressori risultano particolarmente rumorosi e quindi sono fastidiosi se utilizzati in casa in presenza di vicinato oppure in luoghi affollati e in orari particolari. Per fortuna i lavori non sono possibili se lunghi. Tuttavia non è consigliabile svolgere un lavoro lungo ad intermittenza con questo genere di compressore.
Abbiamo potuto constatare che i compressori sono tutti diversi fra loro così come diverso può essere il sistema di lubrificazione. Alcuni compressori sono detti oil free e non utilizzano l’olio, altri invece utilizzano l’olio e sono lubrificati. Ma quale dei due è meglio se c’è davvero un modello che sia da considerare migliore.
Per prima cosa per valutare il compressore occorre contestualizzarlo alle necessità dell’impianto dove viene inserito. Alcuni contesti non possono permettersi la contaminazione da olio e quindi in quei casi è meglio un compressore oil free. In genere la maggior parte delle officine e industrie di produzione di vario genere scelgono compressori ad olio. Questo viene usato come lubrificante e per raffreddare l’aria compressa e comunque in questi casi l’olio non arreca problemi alla produzione altrimenti non verrebbe utilizzato. La scelta dipende solo ed esclusivamente dalle proprie esigenze.
Naturalmente un modo economico di investire in assenza di particolari esigenze di motori oil free è quello di optare per un compressore ad aria compressa con un’unità di olio lubrificante. Se dovesse capitare, come spesso accade che ci siano tracce di olio nel serbatoio possiamo utilizzare dei prodotti specifici per l’aria che purificano come i filtri a coalescenza. Questi filtri arrivano a pulire e a purificare l’aria compressa anche dagli agenti contaminanti di dimensione ridottissima fino a 0,01 micron.